DOV’E FINITO LO ZIO COSO?

Sabato 25 gennaio 2025 ore 21,15

liberamente tratto dal romanzo Lo zio Coso di Alessandro Schwed
con Gianni Poliziani e Alessandro Waldergan
adattamento teatrale e regia Manfredi Rutelli
musiche originali e paesaggi sonori Paolo Scatena
luci Simone Beco

produzione LST teatro

Storia apocalittica della memoria indifesa, del rischio dell’oblio e del revisionismo storico, vede i due protagonisti, il viaggiatore Melik ed il veterinario Oscar Rugyo, incontrarsi in uno scompartimento del treno che sta portando Melik in Ungheria, alla ricerca delle sue radici e di suo zio. Un incontro surreale e devastante, che porterà Melik ad apprendere da Oscar che la Seconda Guerra Mondiale non c’è mai stata. Con relativa negazione di tutto ciò che da quell’evento è derivato: bombardamenti, deportazioni, morti. Tutti eventi questi, frutto di un malinteso, un complotto giudaico laburista finalizzato a mettere in cattiva luce la grande Germania.
Non uno spettacolo sull’olocausto o sulla shoah, ma sull’indispensabile esercizio della memoria. L’unico modo per salvarci dal precipizio della dimenticanza e riaffermare la presenza nella Storia è l’estenuante, ossessivo e doloroso riportare alla luce ciò che qualcuno vorrebbe nascondere, per non finire nell’abisso dell’oblio: oggetti, parole, preghiere, strade, città, date.
Nomi.

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