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Domenica 29 agosto, ore 17,00

A merenda con Fosca – #6 Rosso e Lupo

Installazione performativa a tema letterario.
Ogni volta, un soggetto letterario diverso fa da traccia all’installazione.
L’impianto scenico è molto semplice: alcuni personaggi del libro in questione, debitamente travestiti, abitano tale spazio deputato, immersi totalmente nella loro condizione. Altre presenze, con l’oggetto libro, meno connotate, perpetuano l’atto di leggere la storia senza riferimenti cronologici alcuni, un po’ fra sé e sé, un po’ rivolte a piccoli gruppi di ascolto, secondo gli incontri che avvengono. Alcuni musicisti suonano dal vivo, anch’essi presenze dislocate nello spazio. Il tutto si distribuisce come in piccoli focolai che si spengono e si riaccendono, si spostano e si trasformano, in diverse densità di azione.

Nel mentre, si fa pure merenda, con biscotti e succhi trasparenti, pane, gelato, continuando a fruire di questo mondo intatto e delicato.

L’intento è di creare uno spazio dell’immaginario da scoprire con tempi non intrusivi e dilatati, che non si propini aggressivo e consumistico, ma permetta di essere esplorato e di svilupparsi secondo possibilità che si rivelano, passo dopo passo, in accordo con chi partecipa.

Si auspica di creare un luogo di meraviglia sussurrata, dove vengono intessute molteplici relazioni tra il pubblico e gli interpreti, come ascolti, osservazioni, sguardi, interazioni, imitazioni, domande. L’atmosfera è conviviale e la parola permane perlopiù in dialoghi circoscritti, cercando di accompagnare il pubblico complice, attraverso la finzione scenica, nel mondo della letteratura.

Un luogo di meraviglia sussurrata, dove la parola permane perlopiù in dialoghi circoscritti rivolti all’immaginario e alla letteratura.

#6 Rosso e Lupo

Nella versione di Charles Perrault
Da secoli i lupi che corrono nei boschi di tutto il mondo uno a fianco all’altro sono due: uno in carne, ululato e ossa e l’altro etereo e immaginifico, amico e figlio delle tenebre, addomesticato da santi, animale psicopompo, simbolo di voracità e crudeltà. Impregnato più di fragilità umane che animali.

Il Lupo delle fiabe nasce sulle orme di questa seconda figura: rappresenta l’oscuro, il male, non però qualcosa di chiaramente orribile da cui scappare.
Rosso è una bambina indipendente e curiosa, che attraversa il bosco per aiutare la nonna.
Ideazione: Cristina Abati, Katiuscia Favilli.In scena: Cristina Abati, Katiuscia Favilli, Silvia Sieni.Contrabasso: Maurizio Costantini.Oggetti di scena: Eva Sgrò.Organizzazione: Maura Pieri, Giulia Moretti.

Produzione: FOSCA

Agosto 29 @ 17:00
17:00

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