con Andrea Kaemmerle e Roberto Cecchetti al violino
Testo e regia di Andrea Kaemmerle ispirato a “Il violino di Rothschild” di Anton Cechov
Produzione Guascone Teatro
Lo spettacolo si ispira al racconto “Il violino di Rothschilld” di Cechov ed è, in generale, dedicata a tutte le produzioni minori dei grandi scrittori. Le opere scritte in fretta e furia da chi è passato alla letteratura per “giganti” da 600 pagine e che magari in un’ora di pioggia, al riparo di una tettoia ha scritto tre paginette. È l’occasione per produrre uno spettacolo diverso e ripartire a mescolare le carte del fare teatro e controllare che in 28 anni di strada non si sia smarrita qualche altra viuzza impervia per il paradiso.
Con Elena Talenti e Roberto Rossetti Pianoforte Massimiliano Grazzini
Direzione tecnica e light design Jean Paul Carradori Coreografie e aiuto regia Brenda Bagni
Produzione La Macchina Del Suono
Uno spettacolo che commuove e diverte, come la vita. Interamente cantato e suonato dal vivo, con Elena Talenti (Sister Act in Italia e Spagna, Rent) e Roberto Rossetti (La Bella e la Bestia, Salvatore Giuliano, Edda, Kinky Boots) nei ruoli di Kate e Jamie, accompagnati da Massimiliano Grazzini (Mamma Mia, Jesus Christ Superstar) e diretti da Fabrizio Checcacci (Rent, Murder Ballad). La nuova versione italiana sarà tradotta da Fabrizio Checcacci, Fabio Fantini e Elena Talenti.
“La storia viene narrata dai due protagonisti in modo asincrono: lei inizia a raccontare dalla fine della storia, lui dal primo appuntamento, alternandosi alla narrazione. Un percorso che porta a enfatizzare i due punti di vista e gli stati emotivi che ne conseguono. Due personaggi veri e tridimensionali per raccontare una storia d’amore eccezionale nella sua normalità“
Con Roberto Andrioli, Fabrizio Checcacci e Lorenzo Degl’Innocenti
Regia di Alessandro Maggi Scene e costumi di Stefania Bocchia Musica di Fabrizio Checcacci e Cosimo Zannelli
Produzione La Macchina Del Suono
Nota di regia
Con il pretesto di un’intervista a Eric, cantante di successo, prima del concerto del secolo, Max e Piero, nomi che poi si riveleranno inventati, cominciano a realizzare il loro progetto perverso. Sequestrano l’artista, chiedono un riscatto spropositato e tentano di opporsi con un gesto eclatante a un sistema per loro ormai da tempo irrecuperabile. Le motivazioni dei due sono differenti e, in realtà, è la mente più estrema di ”Max” che ha ordito un piano ben più singolare, che prevede la carneficina dei 20.000 spettatori che riempiranno lo stadio per il concerto. Attraverso un dialogo a tre serrato e sempre instabile tra dramma e commedia, la mediocrità della società di oggi scandisce la sequenza dei passaggi drammaturgici con chirurgica precisione, con gli stessi atti denominati “primo, secondo, terzo BOOM”. Vengono in luce i caratteri, le personalità, i problemi di vita dei tre personaggi, la loro umanità fragile e le loro ambizioni deluse, ma anche la stupidità umana, la ricerca di denaro facile, il declino dei valori e della cultura. Possiamo rispecchiarci in questa atmosfera generale, dove tutto è semplicemente passaggio, senza punti fermi, in cui nemmeno colpi di scena continui mutano il flusso perenne del vivere senza principi di canonica saggezza e dove nemmeno gli accadimenti più sorprendenti provocano un atteggiamento di reale stupore, forse per l’accettazione tragica di un mondo impossibile da rifondare e ricostruire in rapporti di condivisione autentica. Chi ha reso mediocre la società è cattivo? No, forse è soltanto una vittima. Forse. Nessun giudizio è mai definitivo e nessuna aspettativa verrà mai soddisfatta completamente, perché creatrice di nuove attese in un clima di generale cinismo e scetticismo. In un ambiente scenografico senza stabili appoggi, metafora del mondo fuori, la vicenda segue il suo corso, in un’incessabile ed egoistica rincorsa che porta in superficie un microcosmo di esseri umani che, mentre un tempo si davano, in quanto tali, reciproco sostegno, si mostrano ora trasformati nell’homo homini lupus spietato e incline a competere con i propri simili, anche a costo di sopprimerlo o tacitarlo per sempre come se nulla fosse. Questa irresponsabilità nell’affrontare le cose inquieta per la sua naturale leggerezza, instillando l’auspicio di un epilogo felice che, tuttavia, non può che passare attraverso momenti di baratro dal sapore di tragicommedia. Corrisponde al vero che le specie che si adattano meglio al loro ambiente sopravvivranno mentre le altre finiranno per scomparire? Il finale è ovviamente un mistero, come tutti i finali. Il testo ha vinto nel 2015 il Premio Ciutat de Manacor de Teatro Jaume Vidal.
La compagnia I Buffallegri racconta la comicità tutta toscana racconti e gag della nostra regione tra radio e teatro
ore 21.15 Circolo La Concordia, via del Saccardo, 50
Lunedì 04 Luglio 2022
“RACCONTO QUINDI ESISTO”
A Cura Degli Allievi Del Laboratorio Di Narrazione Condotto Da Silvia Frasson
Torna l’appuntamento con Silvia Frasson, attrice e formatrice che costruisce, insieme ai suoi allievi, un percorso di racconti, veri o falsi ascoltati chissà dove o disseppelliti dalla memoria.
ore 21.15 Circolo Old River – Via del Molino, 164
Lunedì 11 Luglio 2022
“GOBBO A MATTONI”
spettacolo teatrale
Con Riccardo Goretti- regia Massimo Bonechi.
Goretti, detto in paese “Sindachino”, è fermo al suo tavolo da briscola, al circolino, ad aspettare i suoi compagni di sempre: Ma stasera nella sala delle carte non viene nessuno. Perchè domani il circolino, dopo 50 anni esatti d’onorata carriera, chiuderà per sempre. Son tutti di là, a festeggiare, a dare l’addio a quelle sale ingiallite dal tempo e dalle sigarette. Il Sindachino non s’arrende. E aspetta. Facendo un solitario.
ore 21.15 Circolo Arci Fogliaia – Via della Fogliaia, 52
Lunedì 18 Luglio 2022
“TEMPORALE IN CIRCOLO”
Compagnia TEATRO SOLARE
Di e con Elena Martongelli e Daniele Caini
Lettura abitata di “In una notte di temporale” di Yuichi Kimura per 4 coppie di spettatori al buio presso il circolo Tal dei tali
La compagnia Teatro Solare presenta una performance pensata per il progetto di partecipazione culturale “Risonanze Metropolitane”
Il Teatro Manzoni di Calenzano presenta la rassegna “Circolazioni, tra il ricreativo e il culturale”
“Cent’anni – Da Margherita alle stelle ”
L’associazione Sale in zucca, in collaborazione con La macchina del suono, presenta un reading che partendo dal centenario dalla nascita di Margherita Hack, ci porta alla scoperta di donne straordinarie che hanno sempre guardato verso il cielo.
ore 21,15 Circolo Arci il Molino – Via delle Scuderie, 9 Calenzano
Lunedì 01 Agosto 2022
Racconto quindi esisto
A Cura Degli Allievi Del Laboratorio Di Narrazione Condotto Da Silvia Frasson
Torna l’appuntamento con Silvia Frasson, attrice e formatrice che costruisce, insieme ai suoi allievi, un percorso di racconti, veri o falsi ascoltati chissà dove o disseppelliti dalla memoria.
ore 21,15 Circolo Incontriamoci a Legri – Via di Gricciano, 5
Lunedì 08 Agosto 2022
“Vox&Bass”
VOX&BASS è un progetto musicale-essenziale, che propone un repertorio studiato appositamente per una formazione inconsueta, spaziando dal rock al funky fino ad atmosfere jazz. VOX&BASS è un intreccio morbido tra le sonorità della voce e del basso, che esplora, riscopre e rielabora brani significativi della musica straniera e italiana dedicando loro un nuovo ascolto, attento e senza ridondanze. Ilaria Tagliaferri – VOX Claudio Rogai – BASS
ore 21,15 Circolo Ricreativo Le Croci – Via Strada Provinciale n.8 Le Croci – Calenzano
Lunedì 29 Agosto 2022
Cent’anni – Fenoglio e Bianciardi
L’associazione Amici di civica, collaborazione con La macchina del suono presenta un reading dedicato a Beppe Fenoglio e Luciano Bianciardi, in occasione del centenario dalla nascita centenario della nascita
ore 21,15 Circolo ricreativo parrocchiale di Settimello – Via Arrighetto da Settimello, 84
Lunedì 05 Settembre 2022
IO IMPRO DA SOLO
Assolo d’improvvisazione teatrale di e con Mirko Manetti
ore 21,15 Circolo Arci la Vedetta Via Arrighetto da Settimello, 20, Settimello (Calenzano)
Lunedì 12 settembre 2022
ll Teatro Manzoni di Calenzano presenta la rassegna “Circolazioni, tra il ricreativo e il culturale”
“Cent’anni – Brassens”
La macchina del suono presenta “Brassens”, reading musicale di e con Fabio Fantini in ricordo del grande cantautore e poeta francese Georges Brassins in occasione del centenario dalla nascita.
ore 21,15 Casa del popolo di Calenzano – Via Puccini, 79
PRENOTAZIONI
Eventi gratuiti su prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti.
Con Roberto Zorzut , Bruno Governale, Alessandra Cavallari, Ana Kusch Musiche Marco Abbondanzieri – Scene Renato Mambor, Roberta Gentili Maschere Emauele D’Andrea, Roberta Gentili, Roberto Zorzut Coreografie Michéle Sigillo – Costumi Marinaschi Collectif Regia Roberto Zorzut
Menandro, autore ateniese del terzo secolo a.C., popolarissimo in tutto il bacino mediterraneo. “La donna di Samo” vive di intrecci complessi giocati sulla sorpresa e improvvisi cambiamenti di situazione . Commedia ricca di riconoscimenti improvvisi, rapimenti e situazioni complicate che girano intorno al tema dell’amore. Gli innamorati, divisi da iniziali ostacoli si trovano ad affrontare numerose difficoltà e peripezie, fino a coronare il loro amore e ricomporre la felicità iniziale che per un equivoco o errore era stata turbata. Il valore della commedia sta nell’ineguagliabile capacità di presentare “caratteri”, personaggi di una convincente credibilità psicologica e sentimentale. Un rito teatrale in maschera che conserva tutto il suo fascino
con Anna Paola Vellaccio Stefano Sabelli regia Gianluca Iumiento canzoni dal vivo Arianna Sannino traduzione italiana di Maria Sand – scene e immagini Keziat aiuto regia e costumi Eva Sabelli – luci Michele Mascia
Jon Jesper Halle, è un autore norvegese, docente di drammaturgia alla KHIO, National Accademy of the Arts di Oslo. Dal suo debutto come autore, nel 1984, ad oggi, ha scritto drammi e commedie per Teatro, Radio e Televisione. In Scandinavia, nel 1996, con Dagenes Lys, tra le sue opere più̀ rappresentate, ha vinto il Premio Ibsen, mentre con Lilleskogen, nel 2004, il Premio Hedda. Il suo lavoro di drammaturgo, che oggi ispira molti giovani autori scandinavi, unisce un linguaggio poetico e talvolta onirico alla narrazione d’impronta realista. Nelle sue opere, spesso in forma di dark comedy, Halle, mette in scena il lato oscuro della quotidianità̀ scandinava, quello che non traspare sotto l’apparente perfezione borghese e l’agiato e perbenismo nord-europeo. Ansie, paure, senso di inferiorità̀ e precarietà si mescolano così a rabbia repressa, frustrazioni e sogni troppo grandi per essere realizzati. Fra voglia di fuga e rifiuto delle convenzioni, il Teatro di Jesper Halle è un gioco d’equilibri e sorrisi amari, tra mitologia nordica e cronaca domestica.
L’ASINO, atto unico sperimentale, scritto da Halle in una fase di ricerca e studio sulla scrittura polivocale – teorizzata ed elaborata dall’americano Paul Castagno – non sfugge a questo schema. Anzi lo esaspera. Tipico del teatro polivocale è infatti il movimento di un’azione scenica, non prevedibile, ispirata piuttosto dal dialogo interiore, subliminale e occulto, tra le voci dell’opera, in continuo scontro dialettico fra loro.
Lo Spettacolo tratto da L’Asino è una coproduzione fra Teatrimolisani e Florian Metateatro che ha presentato questo inedito di Halle in Prima mondiale ad Asti Teatro 2021, dopo una prima mise en espace, presentata a Viterbo a Quartieri dell’Arte, a settembre 2020, in piena emergenza Covid.
L’ASINO mette in scena un serrato dialogo a due, fra un ruolo femminile realistico e uno maschile evocativo. Ne nasce un incontro/scontro che da un piano, apparentemente naturalista, improvvisamente tracima in una rappresentazione multiforme e sarcastica della società scandinava contemporanee, messa a nudo e sferzata con irridente epicità, mentre, sempre più evidenti, emergono le Voci di dentro di una donna comune.
Quando il sole sorge, in Giappone, inizia un nuovo giorno. Bè anche qui da noi, mi potreste rispondere, quando il sole sorge inizia un nuovo giorno. Certo, ma quel giorno nuovo, che inizia da noi, è già da tempo iniziato in Giappone, perché il sole decide ogni giorno di alzarsi presto presto la mattina proprio da lì ed è per questo che il Giappone è chiamato il paese del Sol Levante, dove i giorni che nascono sono ancor più nuovi di qualsiasi altro posto e dove il sole trova sempre il suo IKIGAI ovvero: il suo motivo per scendere dal letto. Uno spettacolo che racconta ai bambini l’arte antica del diventare Samurai e ci accompagna in un viaggio nella poesia e nella filosofia zen del Giappone
di David Norisco con Maddalena Rizzi regia Filippo d’Alessio musiche di Eugenio Tassitano scene Tiziano Fario costumi Silvia Gambardella
Il tema del potere da sempre vive di un immaginario al maschile, anche quando è una donna al posto di comando. Lo sguardo che osserva i comportamenti e le dinamiche che identificano il potere è spesso distorto dall’antico retaggio che gli uomini hanno imposto. Come le donne si sono orientate in rapporto al potere, dentro questi stretti confini, è ciò che con attenzione proviamo ad indagare ed Elisabetta I ne è la figura emblematica. I confini del potere si disegnano in strategie, tattiche, linee orizzontali e verticali: una partita a scacchi immaginata dagli uomini giocata da una donna. Cosi tutto cambia, i contorni assumono colori imprevisti, il rapporto con il potere vive di continui conflitti, le tensioni sono stridenti, le soluzioni impreviste. Il potere è come una macchina infernale pronta sempre a prendere il sopravvento…
Nella camera di K a un certo punto irrompono dei poliziotti vestiti di tutto punto, così senza avviso e senza motivo. Alle persone che ogni giorno si alzano per andare a lavorare, cose del genere possono anche succedere e possono succedere anche ai ladri di polli ma ai delinquenti blasonati no, lì è più difficile perché loro comandano. Dunque, una mattina K si sveglia e trova due poliziotti vicino al suo letto. “Beh spiegatemi il motivo della vostra invasione in camera mia!”. “Niente. Proprio niente, non possiamo dirle niente”. Circo Kafka è un piccolo spettacolo che ambienta, in un surrogato di circo abitato da marionette, musicisti e ciarlatani, Il processo di Franz Kafka. In scena Roberto Abbiati innesca le magiche macchinerie costruite insieme a Claudio Morganti; una coppia insolita e inedita che sicuramente farà divertire e riflettere.
Siamo ai tempi nostri, in una parrocchia di periferia onde celebrare una ricorrenza, il parroco ingaggia una compagnia di teatranti professionisti commissionandogli due spettacoli per i festeggiamenti. Scorrettamente gli attori si esibiscono in un solo spettacolo e dopo aver intascato i soldi di tutte e due le date previste, si dileguano facendo perdere le loro tracce. Per ovviare a tal mancanza Don Aldo si vede costretto ad improvvisare con l’aiuto di alcuni parrocchiani raccattati qua e là, uno spettacolo in sostituzione, da rappresentare nella data rimasta scoperta al fine di mantenere gl’impegni presi. Ovviamente, si troverà a gestire ( lui compreso ) gente non avvezza al palco; attori dilettanti ed imbranati, false suore che ballano e contadini musicisti ad avanza tempo, che tra sketch e gag sconclusionate, cercheranno di fare del loro meglio invischiati in un copione slegato ed arruffato., Scritto e diretto dallo stesso parroco. D’altronde in situazioni come queste bisogna fare buon viso a cattivo gioco. In pratica… ” SI FA’ CO’ ICCHE’ S’HA! ” (titolo dello spettacolo) Testo e regia: Aldo Toccafondi. Compagnia teatrale: ARISTOMANFANI di Prato.
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